La copertina parla chiaro,
quattro bambine mascherate giocano nei pressi del mare, nonostante una fabbrica
minacciosa sia alle loro spalle. Attente piccole Allun la fabbrica si sta
avvicinando, attente non avvicinatevi... Troppo tardi, queste 15 tracce
sono ormai nel mio stereo, i rumori industriali si accostano a quelli dei
giochi, e i giochi si accostano agli strumenti tipici del rock ormai imposti
su larga scala mondiale, ma le piccole Allun sono delle bambine in festa
ed è chiaro che questo costituisce sia il punto di forza del disco che il
suo punto debole. Quattro ragazze entrano in studio e registrano senza aver
mai provato, SENZA (ovviamente) saper suonare. Il disco in questione rappresenta
il massimo della presa per il culo, per una cerchia di persone, mentre per
altre rappresenta pura avanguardia (eh addirittura!) "Et sise" è semplicemente un album dei nostri tempi, l'unica
vera pecca arriva dalla traccia numero 8 dove il quartetto sembra gia essersi
esaurito in idee, ma che invece si riprende sul finale (fantastica la traccia
numero 15 nemmeno menzionata sul retro del disco). Non saper suonare. e
per giunta improvvisare. costituisce un grande limite nel rappresentare
delle idee, che per forza di cose dopo un pò saranno pressocchè uguali,
ma è un gran punto di forza che porta la musica ad un livello zero, ad un
livello primordiale...è rumore che vuole essere musica, è musica che vuole
essere spettacolo, è niente che vuole essere niente. "nullA esis Te"
(se rovesciate il titolo). (4/5)
Massimo
Malagnino |