Intervista di Alessia Mocci ad Alda Teodorani ed al suo “L’isola”
Alda Teodorani è una regina dell’horror ma anche una dark lady del giallo italiano, i suoi romanzi e racconti stanno avendo un discreto successo ed i suoi fans si moltiplicano a vista d’occhio. Una prosa curata, pregna di sangue e suspense invade la trama dei pensieri in parole di Alda.
Oltre alla tradizionale editoria, la scrittrice, sta anche portando avanti dei progetti di commistione fra arti: musica, letteratura, illustrazione. “L’isola”, infatti, è un libricino di 48 pagine illustrato da Emanuela Biancuzzi ed accoppiato ad un cd-album delle Forbici di Manitù.
La regina dell’horror è stata gentilissima nel rispondere ad alcune domande per noi di MondoRaro presentando la sua persona e la sua interessantissima attività da scrittrice.
A.M.: Alda Teodorani è definita la “regina dell’horror” e “dark lady del giallo italiano”. Che cosa ne pensi di questi appellativi?
Alda Teodorani: Non amo particolarmente le definizioni, anche se ovviamente quando son stata definita così mi hanno divertita.
Ho cercato soprattutto di muovermi lungo un percorso di sperimentazione, non rinnego di aver spesso attinto dagli stilemi e dagli archetipi presenti nella letteratura horror e noir, e sicuramente la figura femminile che s’identifica nella “regina oscura che sta dentro ogni donna”, per citare un brano di un mio racconto è molto vicina a me, ma è anche vero che nella scrittura le “regine” sono molto soggette alle mode. L’intelligenza, la capacità di evolversi e di cambiare fanno la differenza tra un fenomeno letterario, magari ben pubblicizzato o ben promosso, ed una scrittrice “vera”, come io ritengo di essere, senza mai abbandonarmi nel liquame della cosiddetta letteratura mainstream, quella degli scrittori con la puzzetta sotto il naso, che mi fanno davvero ridere con la loro supponenza.
A.M.: Oltre al gothic thriller hai affrontato o hai intenzione di affrontare qualche altro genere letterario?
Alda Teodorani: Come dicevo anche sopra, non amo le definizioni… le ritengo riduttive, oltretutto. Il gotico, il thriller, sono parti importanti del mio lavoro ma se ripercorri la mia biografia ti accorgerai che c’è il noir metropolitano (“Le radici del male”, “Sacramenti”…) l’horror (“Incubi”, “L’isola”, “Belve”, che ha anche alcuni elementi di fantascienza…), il thriller e il giallo (“Labbra di sangue”), l’erotico (“Sesso col coltello”, ma ancor più “Quindici desideri”)… non dico altro…
A.M.: Qual è il tuo rapporto con la notte?
Alda Teodorani: Buonissimo: la notte dormo! Non sono molto convinta che siano vere le affermazioni di tanti autori sui loro incubi o sulle loro passeggiate notturne, la scrittura ed i romanzi sono una cosa, la vita vera è un’altra!
A.M.: “L’isola” è un prodotto mirabile, un lavoro di illustrazione, parole e musica. Come nasce questo progetto?
Alda Teodorani: C’è stato un precedente, l’audio-book illustrato “Quindici desideri”. Da tempo pensavo ad un prodotto intermediale: parole, musiche, immagini, illustrazioni, fumetti, cortometraggi, tutto in un unico DVD.
Sono riuscita a realizzare molte di queste cose con il progetto Appuntamenti letali in collaborazione con filmhorror.com, dove molti giovani registi hanno trasformato in film miei racconti, con il mio “Bloody Rainbow” (Hacca editrice) che ha raggruppato i miei fumetti, i racconti, le interviste ed i saggi su di me, con il fumetto “Sesso col coltello” (Cut-Up) che contiene fumetti tratti dai miei racconti, con “La vie en rouge” (racconti illustrati e intervista) ed appunto con “Quindici desideri” (libro di miei racconti illustrati da Manzieri con allegato disco in cui leggo i miei brani accompagnata dalle musiche di Mirko Fabbreschi). Nello stesso periodo in cui stavo pensando alla realizzazione di “Quindici desideri”, pubblicato da Dario Flaccovio, ho scritto “L’Isola”, e quando Vittore Baroni lo ha letto è nata l’idea di realizzare su quel racconto il nuovo disco delle Forbici di Manitù e dopo varie vicissitudini legate alla veste editoriale abbiamo alla fine deciso di realizzarlo nella “forma” attuale, CD con libretto illustrato (le illustrazioni sono dell’artista Emanuela Biancuzzi). E per questo racconto, comunque, ho molte altre idee in mente.
A.M.: Pensi che “L’isola” sia troppo innovativo per il mercato italiano?
Alda Teodorani: Forse per il mercato e per gli editori, di sicuro non per i lettori. Chiunque sia riuscito ad agguantarlo ne è rimasto entusiasta.
Tant’è vero che non mi fermo qui. Di recente ho riacquisito i diritti di “Quindici desideri” e, insieme ad un gruppo di amici, ne sto realizzando una nuova edizione con musiche di gruppi dell’area punk, rumoristica ed elettronica ed illustrazioni di disegnatori attivi soprattutto nelle produzioni underground. Stavolta però il mercato editoriale pensiamo di lasciarlo fuori.
A.M.: Ci presenti “I sacramenti del male”?
Alda Teodorani: Il titolo è una fusione delle opere racchiuse nel libro, che contiene il romanzo “Sacramenti” e la trilogia “Le radici del male”, quest’ultima è tra i primi miei lavori – risale al 1993, non per questo ha meno impatto. Voleva essere una sfida al perbenismo letterario, e infatti si tratta di una narrativa molto forte, viscerale, dove la censura non è presente su nessuno degli ingredienti, si tratti del sesso, del sangue o della critica sociale. “Sacramenti” è il penultimo romanzo che ho scritto (l’ultimo uscirà il prossimo anno) e si ispira agli archetipi religiosi ed ai sacramenti, appunto. Si tratta ovviamente di un romanzo più compiuto dal punto di vista stilistico, con più personaggi e situazioni. Mi sono divertita a tirar fuori la parte di me più sanguinaria e ironica con la violenza di “Le radici del male”, mentre con “Sacramenti” ho davvero sofferto: la violenza che contiene è qualcosa di sotterraneo, che nasce dalla sofferenza insita in ognuno di noi, nel nostro essere più nascosto e profondo.
A.M.: C’è stato un libro in particolare che ti ha tolto ogni dubbio sul tuo “essere scrittrice”?
Alda Teodorani: Mi spiace, non so cosa rispondere. Non credo che sia un libro che si scrive a dare o togliere conferme su questo punto.
A.M.: Hai qualche consiglio per i giovani emergenti?
Alda Teodorani: I consigli possono essere tantissimi ma credo che il migliore consiglio di tutti sia quello di non arrendersi mai e perseguire la strada della scrittura con determinazione.
Vi lascio lo splendido sito web della scrittrice:
Mi raccomando visitatelo!