1) "Non c'è nessuno più
serio di un bambino che gioca". Snowdonia sembra credere così
tanti nei bimbi, che li ha messi a giocare coi dischi. Beh sai, non so se ricordi quel bellissimo sceneggiato di Comencini tratto da "Cuore" di Edmondo De Amicis, era quello con Johnny Dorelli e Giuliana De Sio. Io l'ho rivisto qualche tempo fa a Fuori Orario e sono rimasta davvero colpita dalla bellezza di quel dialogo in cui il maestro mostra tutta l'impotenza di un adulto nel proteggere i bambini dalla violenza del mondo. In quel caso la violenza era rappresentata dalla prima guerra mondiale. Lui li vedeva crescere, partire al macello, perdere sogni e innocenza. Ogni artista è un bambino quando crea. Quasi mai la vita è bella come una bella canzone: non ci sono ritornelli, cambi di tempo, scale armoniche sulle quali riposare. Niente discese ardite e niente risalite. Alla fine di "Morte a Hollywood" i due amanti vengono freddati dalle pallottole, non appena il pene di uno era penetrato nella bocca dell'altro. La cosa più triste è che non abbiamo neanche più la voglia di simulare qualcosa che sia diverso da carabinieri eroici e medici in corsia. Un bambino è un bel film, una grande canzone. 2) Partiamo da capo però. Facciamo un riassunto di Snowdonia per spiegarla a chi non sta dentro la faccenda. Snowdonia è attualmente la messa in scena di un sogno travestito abilmente da suicidio commerciale. Snowdonia sono io, Snowdonia è Alberto, due persone che si limitano a fare dischi in un momento storico nel quale la musica suscita meno emozione del fastidioso trillare polifonico di un cellulare con tariffa ridotta nelle ore di punta. Snowdonia è la dimostrazione che nulla è più interessante dell'essere socialmente "inefficaci". A me piace (mi piace davvero) pubblicare musica che sappia farmi vedere le stelle, i vicoli, i ballerini di polka impomatati e fieri, parliamo sempre di discese ardite e di risalite. Lascio ai teorici e ai filosofi la spiegazione del perché un disco, oggi, valga meno del sedere di una vecchia su Playboy. Da parte mia so che non offrirò facilmente il cadavere della mia creatura all'occulto nemico. 3) Da qualche tempo avete deciso di non prendere in considerazione chiunque non canti nella propria lingua madre. In realtà troviamo ridicolo (e quindi piacevole) averlo fatto per così tanto tempo. Diciamoci la verità: siamo alla frutta, tutti quanti e abbiamo voglia di risalire la china, di tornare a dire qualcosa che parli di noi, con onestà. È un obiettivo minimo e (im)possibile. Perchè dovrei pubblicare un disco di qualcuno che si finge americano o giapponese? Nessuno più di noi ama le carnevalate ma quando vivi in un contesto nel quale chiunque finge di essere quello che non è e non sarà mai è ora di dire: ok, andiamo oltre, proviamoci. 4) Snowdonia non è proprio un'etichetta normale. Diciamo che i suoi dischi non sono esattamente per tutti, come li scegliete? Sinceramente questo mi sembra un luogo comune bello e buono (e anche croccante). Tu vorresti fare dei dischi che siano per tutti? Niente è per tutti, coca cola a parte. Ci sono musicisti che usano scale armoniche alle quali si è più avvezzi, questo si chiama pop, è solo una questione di diffusione "percentuale". Se un petomane tenesse un discorso alla fiera del bon ton non troverebbe molte orecchie disposte ad ascoltarlo (di nasi non ne parliamo neppure), è normale. A me interessa che un musicista sappia cosa voglia dire, mi piace che stia parlando di cose che contano per lui, voglio sentire passione e "verità". Il fatto che Snowdonia sia sempre e comunque un'etichetta di "nicchia" è niente più che una comoda bugia. D'altra parte è "quasi umano" che un recensore medio, preso dalla smania di una buona conclusione "classica", termini il suo scritto con lapidarie stronzate tipo: "bello ma non per tutti". Se viene da me uno che dice delle cose che possono interessare a milioni di persone e sa come dirle e perché dirle io lo ascolto, così come ascolto uno che mi parla di cose più intime, private: quantistica o mal di pancia. Snowdonia ha pubblicato dischi come quello dei Le Masque, quello di Al & Del, degli Scarapocchio, The Finger, Aerodynamics e via dicendo... beh sono tutti dischi che, a mio parere, fanno il pelo e il contropelo a gente come Lunapop o Prozac+ e lo fanno sul loro terreno, quello della fruibilità (pop)olare. Questa è la verità, le altre considerazioni le trovo semplicemente irritanti, frettolose e piccolo borghesi. 5) Ormai son parecchi anni che Snowdonia butta soldi per fare dischi, ne vale ancora la pena? Come ho detto prima non mi consegnerò al nemico. È un fatto di puntiglio. Io sono qua, prova a prendermi se ci riesci! Non ti importa di noi? Non vuoi ascoltarci? Ci deridi? Fanculo. 6) Il disco di cui andate più fieri? Qua mi tocca dire una cosa banale. Ho un enorme amore per tutti i musicisti di casa Snowdonia, ammiro la loro arte, la loro passione testarda e bastarda nel fare qualcosa che non li renderà ne ricchi ne famosi. Amo tutti loro, anche quelli con i quali ho litigato e che probabilmente useranno il mio nome come Marx usava quello di Bakunin, più o meno un comodo sinonimo di "odiosa testa di cazzo". Però allo stesso modo vorrei sbilanciarmi dicendo che "Gli anni di Globiana" dei Le Masque mi da qualcosa in più a livello interiore. Questo ha senz'altro a che fare con la struggente bellezza delle canzoni ma è anche una questione personale e sentimentale: io li ascoltavo da ragazzina, li ho amati tantissimo e mai avrei pensato di poter pubblicare un loro disco da grande. 7) Quali dischi si ascoltano in casa Snowdonia? (A parte i vostri intendo) Oddio. Io e Alberto abbiamo dovuto gettar via anche i servizi buoni per far posto ai dischi. Si parla tanto (peraltro giustamente) di saturazione eppure noi non abbiamo ancora sperimentato questa stanchezza. Andiamo ancora per negozi di dischi, sfogliamo i libretti, leggiamo tante recensioni, prendiamo nota. Le nostre passioni sono davvero tante, si va da quella sfrenata per i Throbbing Gristle, Clock Dva, Cabaret Voltaire a quella per i suoni avant provenienti dai paesi dell'est: Ali Ibn Rachid, Kampec Dolores e via dicendo. A questo proposito vorrei invitare tutti ad "impossessarsi" di quell'enorme patrimonio di musica che sta li, pressochè sconosciuta (a parte forse la immensa Iva Bittova). Noi viaggiamo molto nell'est europa e facciamo incetta di cd e lp, però ci sono anche dei siti specializzati, fatevi sotto. Negli ultimi 2 anni siamo andati alla riscoperta del grande patrimonio melodico nazionale (Claudio Villa compreso). Ci piacciono molto Renato Rascel, Piero Ciampi, Celentano, Nada, Mina ma anche Giovanna Marini, Enzo jannacci, Pupo (sottovalutatissimo, ma non parlo, stupidamente, di "trash", credo semplicemente che il signor Ghinazzi abbia sfornato, tra indifferenza e derisione, dei piccoli, struggenti capolavori di sentimentalismo popolare). Battisti sta una spanna sopra tutti gli altri nel nostro cuore (sia nel periodo Mogol che in quello Panella). Che vuoi farci? Viviamo in un paese così idiota da poter dare, a cuor leggero, del fascista a Mogol (solo perchè non parlava di rivoluzioni proletarie ma di emozioni agresti) e del genio a Battisti, in modo superficiale, lui è un genio perchè lo dicono tutti. Vorrei sapere quanti di questi esegeti da strapazzo conoscono un capolavoro come "La canzone della terra". Concludo con un atto d'amore per un uomo che mi commuove solo a nominarlo: Ivan Graziani. Una grande persona, un musicista che ha fatto di musica e vita un solo grande, passionale gioco. Ovviamente per un quadro completo della faccenda vi preghiamo di venire in gita a casa nostra: Cage e Dj Romanthony, Prince e Madonna. Vitto e alloggio inclusi. 8) Come mai nella musica indipendente è così pieno di gente antipatica? Penso che sia una questione legata ai grandi numeri. Il mondo è così pieno di stronzi, è normale che un paio di loro finiscano per fare i musicisti o i discografici indipendenti. Poi c'è sempre quel meccanismo di difesa, c'è lo stress ma c'è anche tanta impreparazione etica e umana. Forse Bowie, se lo incontri, è meno antipatico di un bassista di un gruppo passato dalla "Totò alle prese con i dischi" alla Virgin o dal demo a cassette alla Emi. Certa gente si monta la testa se passa su Brand new, figuriamoci se si trovasse a vendere quanto Ligabue! Come minimo darebbero l'avvio all'invasione della Polonia. 9) Un consiglio ai musicisti. Un consiglio al pubblico. Un consiglio ai giornalisti. Un consiglio alle altre etichette. Cercate di capire perchè una persona dice o canta una determinata cosa, subito dopo rilassatevi, respirate, e stabilite un contatto mentale a distanza. Dopo aver fatto tutto questo prestate orecchio alle chitarre, al basso e alla batteria. 10) In un mondo migliore come sarebbe la musica in Italia? Bella, brutta, gioiosa, triste, malinconica, violenta, dolce ma sopratutto ascoltata, vissuta e rispettata. Acty |