Rumore n. 122 - Marzo 2002

Lou Barlow che abbandona le implosioni folk, e rientra nel salottino di casa e per ragioni non facilmente immaginabili decide di mettere mano al repertorio di Rino Gaetano? Il fantasma di Lucio Battisti che pizzica due corde di una chitarra cercando di imitare sghembe cantilene pop del vecchio Jad Fair?


Forse è il caso di tirare il freno a mano, arrestare l'immaginazione e lasciar parlare Cristiano Bugatti, Bugo per il compagno di banco delle superiori, due dischi in repertorio, un sacco di canzoni che meritano attenzione: "In molti affermano che la mia voce assomiglia a quella di Lucio Battisti. Sinceramente devo dire che lo conosco poco, al di là di qualche canzone alla radio non ho mai ascoltato i suoi dischi. Indubbiamente le nostre voci si assomigliano ma è una somiglianza assolutamente non ricercata da parte mia, una questione di assonanza nel timbro vocale, nulla di più. Rino Gaetano mi piace, è l'unico cantautore di cui ho eseguito una cover, l'ho conosciuto grazie all'autoradio di un amico solo diverso tempo dopo aver cominciato a comporre e suonare, non credo quindi che possa aver avuto influenza sul mio modo di fare musica. Smog e Will OIdham? Mi piacciono molto e sono certamente lusingato se qualcuno mi paragona a loro, ma a essere sincero li ho avvicinati solo da poco quando un amico, incredulo che ancora non li conoscessi, mi ha passato un paio di loro dischi. Beck invece è un altra storia: Kurt Cobain, che consideravo un cantautore, un po' punk ma pur sempre cantautore, era il mio unico punto di riferimento vivente tra i musicisti, quando è morto ne ho dovuto cercare un altro e Beck era lì.
Se escludi i pezzi funk e hip hop lui è un grande cantautore, pensa a un disco come Mutations... Poi c'è Jon Spencer, ecco lui è il mio riferimento principale per la musica rock. L'ho conosciuto ai tempi di Extra Width, grande disco. Ma alla fine devo dire che il mio primo amore resta quello per Syd Barrett". A proposito di primi amori... "Il mio interesse per la musica nasce sette-otto anni fa quando ho iniziato a suonare la batteria in una band punk formata da amici, poi l'esigenza di stare davanti, uscire allo scoperto sul palco ha avuto la meglio e allora è nato Bugo. Il primo ed è uscito nel 2000, si chiama La prima gratta sono registrazioni molto lo-fi effettuate con un quattro piste. Per il nuovo disco Sentimento westernato l'approccio è stato diverso, l'ha registrato e mixato Roberto Rizzo dei R.U.N.I., e il suo gruppo suona anche in alcune canzoni. Posso dire che a differenza del primo album, che era abbastanza improvvisato, in questo caso ho davvero cercato di registrare un vero e proprio disco e alla fine si sente. Sentimento westernato suona molto diverso, meno lo-fi. Forse per questo ho sentito subito l'esigenza di affiancare a questo lavoro un 10", Ne vale la pena? che uscirà in questi giorni accompagnato pure da un video: registrazioni fatte al volo, buona la prima al massimo la seconda, con uno spirito diretto e viscerale, del resto la musica rock è così semplice. Non c'è bisogno di tante menate basta mettere in fila una strofa, un ritornello e poi un altra strofa". Già, sembra facile ma chi è in grado di farlo con tale naturalezza dalle nostre parti? "Per quanto riguarda l'Italia trovo ci sia in giro ottima musica. Sono un fan di One Dimensionai Man, mi piacciono per questa loro spinta rock veramente potente e trovo affinità per il blues presente nel loro suono come nel mio, peccato cantino in inglese. Credo che qui da noi tutti i gruppi dovrebbero cantare in italiano, lo dico proprio come appassionato di musica italiana,la nostra lingua musicalmente non ha nulla da invidiare ad altre, lo canto in italiano perché mi viene naturale, non per fare qualche cosa di diverso dagli altri. Mi piace molto anche una band romana formata da tre ragazze, si chiamano Motorama e fanno musica garage come davvero dovrebbe essere fatta, non il solito punk pulitino che si sente in giro oggi. Anche loro cantano in inglese ma tra un paio di settimane vado a Roma a trovarle e gli faccio cambiare idea". Se dovesse arrivare il momento del grande salto? "Inutile dire che il rapporto con la Wallace Records, etichetta che ha distribuito il mio ultimo ed, è ottimo. È un rapporto fatto di amicizia e passioni condivise, non unicamente professionale. Una major mi ha contattato e la cosa non mi ha creato alcun problema. Nella vita qualche compromesso alle volte è inevitabile, l'importante è che non venga toccata la mia musica. Del resto ho lavorato quattro anni poi ho deciso che preferivo suonare e quella è la mia strada. Cambierei la mia situazione attuale solo con qualcosa di molto più vantaggioso: oggi va bene così, faccio dischi, vado in giro per concerti e ogni tanto recupero qualche soldo con lavoretti part-time. Certo se mai dovessi finire a registrare un disco per una major mancherebbe il rapporto personale, quasi fraterno, che oggi ho con le persone con cui lavoro. Resterebbe comunque l'amicizia per loro, non potrei dimenticare quello che ha fatto per me Bruno (direttore di Bar La Muerte, la label che ha prodotto il primo ed di Bugo, ndr) che venendo dall'esperienza Wolfango ha portato me, un cantautore, a suonare dentro i centri sociali".

Arturo Compagnoni